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(Reuters Health) - Alla fine del 2011, la Preventive Services Task Force (USPSTF) degli Stati Uniti – l’associazione di medici indipendenti sostenuta dal governo – ha dato parere contrario all’impiego dei test di routine per lo screening universale del cancro alla prostata. Questa opposizione era motivata dal fatto che lo screening di massa ha spesso evidenziato tumori innocui che non hanno bisogno di trattamento e portato a procedure inutili, con effetti collaterali gravi come impotenza e incontinenza. Dopo questo pronunciamento della Preventive Services Task Force, nel 2012 il tasso di richieste del test per il cancro alla prostata tra gli uomini di età compresa tra 50 e 74 anni era sceso a circa il 16% tra i medici di medicina generale (da circa il 37% nel 2010).

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