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Cancro colorettale: lo stile dei geni

Secondo gli esperti, di oltre 50.000 nuove diagnosi di tumore del colon-retto registrate in Italia nello scorso anno, circa l'80% è da attribuire a polipi trasformati. Come sappiamo si tratta di lesioni pre-tumorali chiamate adenomi, che a seguito di stimoli successivi vanno in contro a una crescente trasformazione altrimenti nota come displasia che determinerà il cancro del colon-retto. Sebbene in questi anni si siano susseguiti molti lavori che abbiano tentato di dare una risposta definitiva alla causa di questo percorso, ancora molto resta da chiarire.

Recentemente è stato pubblicato uno studio su Scientific Reports, del Bellvitge Biomedical Research Institute di Barcellona, in Spagna, secondo cui: dieta, attività fisica e peso corporeo contano più della genetica nel definire il rischio di sviluppare un tumore al colon-retto. Occorre quindi migliorare lo stile di vita per opporsi agli effetti negativi di eventuali variazioni genetiche.

Bisogna riconoscere infatti che solo un terzo di questi tumori presenta caratteristiche di familiarità e solo una parte di questo rischio familiare (2-5%) è riconducibile a sindromi in cui sono state identificate mutazioni genetiche associate quindi ereditarie.

Queste considerazioni trovano conferma indiretta nello studio dei ricercatori che, utilizzando un modello matematico, hanno potuto constatare come servano quattro variazioni genetiche associate alla predisposizione al rischio oncologico, per contrastare l'effetto positivo di uno stile di vita corretto.

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