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Chirurgia oncologica: storia di un’invenzione PARTE PRIMA

Leggiamo spesso di novità sensazionali in oncologia. Poter far parte di una scoperta è un’emozione fortissima: nuovi farmaci target, immunoterapia, test genetici e molecolari; per chi come me si occupa di chirurgia oncologica non è facile, eppure nella mia carriera è successo. Come in ogni storia che si rispetti, l’incipit: “c’era una volta” è d’obbligo. L’oncologia, in Italia, coincide con la creazione dell’ospedale a cui mi onoro di appartenere: l'Istituto Nazionale dei tumori di Milano; un progetto del 1925, epoca in cui il cancro era ancora il “male oscuro” e pochi credevano fosse possibile curarlo. In un’Italia dal nuovo corso politico, sotto la guida illuminata del sindaco Luigi Mangiagalli, anch’egli insigne medico e senatore del Regno, si avvertì l’esigenza di creare un ospedale dedicato: nasceva così l'Istituto nazionale Vittorio Emanuele III per lo studio e la cura del cancro. A guidarlo fu il Prof Gaetano Fichera, patologo e docente universitario di fama. Riprendendo la teoria Ippocratica della rottura degli equilibri, il Fichera reinterpreta il dogma, affermando che: “lo sviluppo dei tumori è spiegato con la rottura dei rapporti tra sostanze inibitrici e sostanze eccitatrici delle proliferazioni cellulari”. La bile nera diventa: ereditarietà e predisposizione alla malattia neoplastica, causata da una mancata resistenza agli stimoli oncogeni. In quegli anni, sono poche le armi a disposizioni e si punta tutto sulla chirurgia e radioterapia. A dimostrazione dell'interesse per le attività che si sarebbero svolte, il governo decideva di donare alla neonata struttura scientifica ben 300 mg di radio, quando il quantitativo totale posseduto dall'Italia era di pochi grammi. Da allora, molte grandi personalità si sono succedute alla guida dell'Istituto e, pur nella diversità dei tempi, hanno mantenuto fede allo spirito combattivo e pionieristico, che ha portato il centro milanese ad affermarsi come una delle più grandi realtà soprattutto in ambito chirurgico. Molte delle scoperte che hanno segnato la storia della chirurgia oncologica mondiale hanno per protagonisti, i medici dell’Istituto.

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