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Ian Tannock del Princess Margaret Toronto, in Canada, biologo molecolare tra i più impegnati nella proliferazione cellulare, noto per aver studiato e stabilito i tempi di crescita di un tumore, afferma: "I tumori umani crescono lentamente e il tempo di raddoppio è lo stesso per ogni tumore, indipendentemente dal loro volume".
Questa modalità di crescita viene chiamata “crescita esponenziale”. Affinché da una singola cellula la crescita di un tumore raggiunga la dimensione di un 1 cm. di diametro sono necessari 30 tempi di raddoppio, 1 cm di diametro rappresenta il limite minimo perché un tumore si possa identificare clinicamente. Per quelli solidi, come il cancro della mammella, il tempo di raddoppio è di circa 2 mesi. Ragion per cui, se questo tempo rappresenta il periodo di latenza prima della sua evidenza clinica, quel tumore impiegherà circa 5 anni dal momento della sua insorgenza a quello in cui lo si potrà scoprire".

I tempi di raddoppio per il cancro del polmone sono di 3-5 mesi. L'American College of Chest Physicians ha recentemente pubblicato le linee-guida per la valutazione dei noduli solitari del polmone, basate principalmente sulle dimensioni dei nodulo e sulla presenza di fattori di rischio per lo sviluppo di carcinomi. Le lesioni maligne presentano tipicamente un tempo di raddoppio delle dimensioni compreso tra un mese ed un anno; pertanto, un nodulo che raddoppia le proprie dimensioni in meno di un mese, oppure che ha mantenuto dimensioni stabili per più di 1-2 anni è più probabilmente benigno.
Per il cancro primitivo del colon-retto il tempo di raddoppio è di 6 mesi, La quasi totalità dei carcinomi del colon-retto si sviluppa a partire da una lesione preesistente, inizialmente benigna, chiamata polipo adenomatoso, in un intervallo di tempo di circa 10 anni.

Per quello della prostata il tempo di raddoppio è di 2 mesi, tenendo comunque presente di una certa variabilità da soggetto a soggetto. Si considera che la cellula neoplastica del tumore della prostata sia caratterizzata da una crescita lenta (tempo di raddoppiamento variabile fra 50 e 120 giorni. Si ritiene infatti che debbano trascorrere dai 10 ai 15 anni perché tale neoplasia si manifesti. La neoplasia, dalla zona periferica della ghiandola, si può propagare in tempi successivi in ogni direzione, può sconfinare verso la capsula prostatica e le vescichette seminali.

Per altri tumori, La storia naturale della malattia è eterogenea e solo parzialmente nota. tudi prospettici di sorveglianza di pazienti affetti da epatopatia cronica hanno dimostrato che la maggioranza dei casi di epatocarcinoma si sviluppano come tumore singolo, ed hanno un tempo di raddoppio che varia tra 1e 20 mesi.

I tumori infantili, il cancro del testicolo e diversi tipi di linfoma nell’adulto, crescono invece, più rapidamente.
Il modo più semplice per dimostrare quanto sia lungo il periodo di “silenzio” di un tumore, è quando, come nel caso del cancro della prostata, venga scoperto accidentalmente al tavolo autoptico di una paziente deceduto per cause diverse da quelle del cancro. Infatti, la mortalità dovuta al cancro è rappresentata da quel processo in cui le cellule tumorali si staccano dal tumore primitivo e si diffondono nell’organismo: metastasi, e se i tumori sono scoperti prima che questa si manifesti, il paziente è guaribile. Qualora invece un tumore venga scoperto dopo la sua diffusione metastatica, ma comunque in anticipo rispetto alla sua evidenza clinica, può essere curato consentendo un miglioramento della qualità della vita e un prolungamento della medesima, con scarse, comunque, probabilità di guarigione.

Va infine ricordato che, per diversi tipi di tumori, la formazione di metastasi può avvenire anche durante il loro periodo di latenza, prima cioè e comunque meglio curabili anche se non guaribili. Ecco perché sono importanti i test di screenings: "come il caso della colonscopia nei tumori del colon e retto o della mammografia nel cancro della mammella, questi test vengono utilizzati su soggetti asintomatici al fine di diagnosticare in tempo utile un tumore latente o come nel caso del colon, lesioni pre-tumorali. Concettualmente, uno screening allungherà il tempo che intercorre dalla diagnosi all’eventuale decesso del soggetto, rispetto al tempo che intercorre dalla sua evidenza clinica e la morte del paziente. In Italia, nonostante i notevoli progressi, vi è una insufficiente presa di coscienza circa l’enorme importanza dovuta alla prevenzione. Basti pensare alla scarsa frequenza con cui nel nostro paese si sottopongono ai controlli come colonscopia, Pap-Test e mammografia.

Bibliografia essenziale

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