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L'Italia è posizionata a metà strada tra i paesi a più alta incidenza e quelli a più bassa, con valori attorno a 28 nuovi casi di tumore alla prostata ogni 100.000 abitanti. Stime relative al 1990 indicavano il tumore prostatico come la quarta causa assoluta di morte per tumore maschile con il 7,2% circa su 85.000 casi ed il quinto posto come frequenza tra i tumori del maschio dopo polmone, colon-retto, vescica e stomaco. Numeri impressionanti che dimostrano come questo tumore rappresenti un'emergenza sociale e pertanto sia necessario approntare piani di prevenzione su larga scala.

La società Ylichron Srl, spin off ENEA, ha realizzato un test che consente una diagnosi precoce del tumore alla prostata basato su tecniche di biologia molecolare. Si tratta di una metodologia che a breve affiancherà le comuni biopsie che vengono effettuate sui tessuti prostatici, e che servirà sia per facilitare la diagnosi del tumore sia per determinare la predisposizione da parte del paziente a sviluppare un tumore stesso. Il test, quindi, essendo uno strumento in grado di mettere in evidenza anche un’eventuale predisposizione allo sviluppo del tumore, consentirà di pianificare controlli più frequenti L'impatto socio-sanitario ed economico appare evidente se pensiamo che attualmente il percorso diagnostico prevede diversi passaggi tutti decisamente costosi per la comunità.

Dalla fase sperimentale alla realizzazione il passo però è lungo, ecco perchè è stato lanciato in rete un “crowdfunding”, una campagna per raccogliere fondi per lo sviluppo di questo progetto.

Vittorio Rosato, ricercatore ENEA, e tra i soci fondatori di Ylichron, ha sottolineato: “ Siamo arrivati a una fase cruciale di questa ricerca, portata avanti da un gruppo di giovani scienziati, e che ora deve essere sostenuta da ulteriori finanziamenti per affrontare il passaggio dalla fase progettuale di laboratorio alla sperimentazione sui pazienti; questa fase, per essere significativa, dovrà coinvolgere lo screening di alcune centinaia di pazienti con costi che l’azienda da sola non potrebbe facilmente sostenere. Ed è per questo che cerchiamo il supporto della rete che risponde sempre con molto interesse a queste innovazioni dai settori della ricerca. La metodologia potrebbe anche consentire l’individuazione di nuovi target terapeutici per questa classe di tumori”.

Per maggiori informazioni:
www.indiegogo.com

La raccolta fondi sarà attiva fino al prossimo 4 gennaio.

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