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Si è svolto ad Arezzo il VIII Forum Risk management in Sanità, in tale occasione sono stati presentati i dati del V Rapporto sul monitoraggio degli eventi sentinella presentato da Rosetta Cardone . 

L'analisi ha mostrato che gli eventi avversi di particolare gravità sono potenzialmente evitabili. Tra le 16 categorie di possibili incidenti oggetto di monitoraggio c'è quella per la preparazione dei farmaci antitumorali
.

Nell’ottobre 2012 veniva presentato dall’allora ministero della Salute, Renato Balduzzi la raccomandazione numero 14 per la prevenzione degli errori in terapia, a partire dalla consapevolezza che «a causa della elevata tossicità dei farmaci antineoplastici e del loro basso indice terapeutico, gli errori in corso di terapia oncologica determinano danni molto gravi anche alle dosi approvate. Pertanto, è necessario avere a disposizione indicazioni, condivise e uniformi su tutto il territorio nazionale, mirate alla prevenzione di tali errori».



E’ passato già un anno ma resta ancora molto da fare: la situazione all’interno delle Regioni è più che mai a macchia di leopardo e molte strutture ospedaliere non risultano in linea con quanto richiesto dal documento. 

Da qui l’idea di creare unità farmaci antineoplastici (Ufa) centralizzate, preferibilmente nella Farmacia ospedaliera e poste sotto il coordinamento e la responsabilità del farmacista ospedaliero, utilizzo di locali e apparecchiature idonei, personale dedicato e procedure condivise tra direzione sanitaria/aziendale, farmacia e unità operative interessate.
 Il progetto vuole mantenere l'approccio multidimensionale e multidisciplinare per l’analisi delle implicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali per la prevenzione degli eventi avversi, attraverso la valutazione di più dimensioni: gli effetti reali e/o potenziali della tecnologia, sia a priori che durante l’intero ciclo di vita, nonché le conseguenze che l’introduzione o l’esclusione di un intervento ha per il sistema sanitario, l’economia e la società.

Il progetto si svilupperà nel corso del 2014 con la Regione Toscana in qualità di Regione capofila che lavorerà in un tavolo tecnico con gli altri responsabili del rischio clinico. Il progetto è sostenuto dalla Gutemberg in collaborazione con la Fondazione Sicurezza in Sanità Sarà coinvolto anche Federico Spandonaro, economista dell’Università di Roma «Tor Vergata» per sviluppare un assessment economico volto a valutare la sostenibilità del modello di centralizzazione.Si è svolto ad Arezzo il VIII Forum Risk management in Sanità, in tale occasione sono stati presentati i dati del V Rapporto sul monitoraggio degli eventi sentinella presentato da Rosetta Cardone . 

L'analisi ha mostrato che gli eventi avversi di particolare gravità sono potenzialmente evitabili. Tra le 16 categorie di possibili incidenti oggetto di monitoraggio c'è quella per la preparazione dei farmaci antitumorali
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Nell’ottobre 2012 veniva presentato dall’allora ministero della Salute, Renato Balduzzi la raccomandazione numero 14 per la prevenzione degli errori in terapia, a partire dalla consapevolezza che «a causa della elevata tossicità dei farmaci antineoplastici e del loro basso indice terapeutico, gli errori in corso di terapia oncologica determinano danni molto gravi anche alle dosi approvate. Pertanto, è necessario avere a disposizione indicazioni, condivise e uniformi su tutto il territorio nazionale, mirate alla prevenzione di tali errori».



E’ passato già un anno ma resta ancora molto da fare: la situazione all’interno delle Regioni è più che mai a macchia di leopardo e molte strutture ospedaliere non risultano in linea con quanto richiesto dal documento. 

Da qui l’idea di creare unità farmaci antineoplastici (Ufa) centralizzate, preferibilmente nella Farmacia ospedaliera e poste sotto il coordinamento e la responsabilità del farmacista ospedaliero, utilizzo di locali e apparecchiature idonei, personale dedicato e procedure condivise tra direzione sanitaria/aziendale, farmacia e unità operative interessate.
 Il progetto vuole mantenere l'approccio multidimensionale e multidisciplinare per l’analisi delle implicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali per la prevenzione degli eventi avversi, attraverso la valutazione di più dimensioni: gli effetti reali e/o potenziali della tecnologia, sia a priori che durante l’intero ciclo di vita, nonché le conseguenze che l’introduzione o l’esclusione di un intervento ha per il sistema sanitario, l’economia e la società.

Il progetto si svilupperà nel corso del 2014 con la Regione Toscana in qualità di Regione capofila che lavorerà in un tavolo tecnico con gli altri responsabili del rischio clinico. Il progetto è sostenuto dalla Gutemberg in collaborazione con la Fondazione Sicurezza in Sanità Sarà coinvolto anche Federico Spandonaro, economista dell’Università di Roma «Tor Vergata» per sviluppare un assessment economico volto a valutare la sostenibilità del modello di centralizzazione.

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