Skip to main content

Gli italiani che a vario titolo non trovano un meritato riconoscimento nel mercato italiano e sono costretti loro malgardo a emigrare all'estero spesso con fortuna, è storia nota tanto che nel lontano 2000 l'associazione dottorandi e dottori italiani (ADI) se ne era occupata. L'iniziativa dell'ADI 'Cervelli in fuga', concepita per raccogliere le testimonianze dei ricercatori italiani all'estero aveva avuto un successo di gran lunga superiore alle aspettative, ed era divenuta un libro uscito nel maggio 2001. Ma qual'è la situazione oggi?
La fuga dei cervelli costa al sistema Italia circa 1 miliardo di euro l’anno, cifra generata dai 243 brevetti
che i nostri migliori 50 ricercatori “espatriati” producono all’estero. Conti dell’Istituto per la Competitività (I-Com) in uno studio commissionato dalla Fondazione Lilly dal quale emerge che solo nell’ultimo anno sono stati brevettate 8 scoperte dai 20 migliori ricercatori italiani fuori dal suolo nazionale come autori principali, per un valore di 49 milioni di euro (115 milioni tra 20 anni). Ma se si considera la totalità dei brevetti a cui i nostri 20 «cervelli fuggiti» hanno contribuito come membri del team di lavoro, i brevetti solo nell’ultimo anno salgono a 66, per un valore pari a 334 milioni di euro (782 tra 20 anni). Le difficoltà intrinseche a livello nazionale - ristrettezza dei finanziamenti (fermi all’1,1-1,3% del Pil negli ultimi dieci anni), finanziamenti a pioggia - non impediscono però ai nostri ricercatori di qualificarsi tra i migliori. E a farsi strada sono soprattutto le donne, il cui numero nella lista dei 50 migliori ricercatori italiani al mondo è raddoppiato nell’ultimo anno. Non a caso forse per il terzo anno consecutivo è stata assegnata a una donna - Chiara Cerami, 32 anni, di Palermo, assegnista di ricerca e consulente neurologo al San Raffaele di Milano - la borsa di studio di 360mila euro che la Fondazione Lilly mette a disposizione ogni anno per ricercatori “under 35”, scelti con il sistema trasparente della “peer review”.

Fonte

Condividi