Skip to main content

Nel 2012 Aiom, l’Associazione degli oncologi italiani, lanciava l’appello per creare un modello di condivisione del follow-up dei pazienti basato anche sulla collaborazione con i medici di famiglia. Il cancro va infatti sempre più cronicizzandosi ed è necessario impegnarsi perché chi è stato curato in ospedale abbia la possibilità di essere seguito anche vicino casa, da qui la necessità di implementare correttamente la rete oncologica.

Il Medico di base, insomma, sia nell’ottica del miglioramento dell’assistenza sia per un’esigenza di razionalizzazione e di ottimizzazione dei costi, sarà sempre più coinvolto.

Ma quanto sono preparati i nostri medici di famiglia e come si pongono rispetto a un paziente oncologico e alla riorganizzazione dei servizi?
L’indagine è stata realizzata da CompuGroup Medical Italia spa per proprio conto e condotta on line in modalità CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), con riferimento medici di medicina generale e pediatri italiani.

All’indagine hanno risposto 1.104 medici (902 MMG e 202 PdF) nel periodo 12 - 17 dicembre 2013.

Articolo pubblicato

Allegati

Condividi