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Il tumore colpisce tutti i cittadini. E’ molto importante essere informati

Molte persone mi hanno scritto contestando il titolo del nostro prossimo convegno che terremo il 20 marzo, all’auditorium del collegio Gallio: “oncologia e territorio, il genere non fa la differenza”. Questo mi porta a due considerazioni, la prima di aver colto nel segno: in un mondo troppo political correct è importante non perdersi nell’omologazione del pensiero unico e tenere sempre alta l’attenzione soprattutto quando si parla di un tema così delicato come quello del cancro. La seconda, decisamente meno prosaica, ma molto pratica: quello che scrivo viene letto e nell’epoca di internet non è scontato.

Andiamo con ordine.

Qualche anno fa l’ESMO, associazione europea che riunisce gli oncologi medici presentò un iniziativa dal titolo: “Gender medicine meets oncology” a ricordare come il sesso gioca un ruolo importante, non soltanto nella risposta ai farmaci, ma probabilmente anche nello sviluppo del tumore, fin dall’inizio. Se è vero che sempre più studi mettano in luce l'importanza del sesso in oncologia, nessuno studio ha mai evidenziato la predisposizione per un genere piuttosto che un altro; il tumore colpisce tutti i cittadini, ma non dobbiamo aver paura perché in Italia l’anno scorso si è registrata una riduzione dei nuovi casi con l’aumentato soprattutto della sopravvivenza, e questo vale sia per la cittadinanza maschile che femminile. Tre milioni e mezzo i cittadini con questa diagnosi, molti dei quali hanno superato il traguardo dei cinque anni e possono considerarsi guariti. Eppure tutti noi dobbiamo stare ugualmente attenti perché molti cittadini con tumore, che abbiano sviluppato questa malattia anche a causa di uno stile di vita in adeguato o per cattive abitudini non hanno modificato il proprio comportamento e questo vale per entrambi i sessi. Ecco perché credo che il nostro convegno sia l’occasione giusta, perché come diceva Mary Wollstonecraft, nel suo Sui diritti delle donne: “Il primo fine di un'ambizione ammirevole è di acquisire il carattere di essere umano, a prescindere dalle distinzioni sessuali”.

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