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L'ospedale Valduce è da sempre un importante centro di riferimento per la Provincia di Como e la Lombardia. Recentemente due importanti conquiste nel campo delle malattie digestive sono state segnalate nel prestigioso contesto del Digestive Disease Week che si è tenuto a Chicago, a maggio 2011. Protagonisti sono i medici della gastroenterologia dell'ospedale Valduce che al convegno hanno presentato gli esiti di due rilevanti ricerche. «Si tratta di risultati notevoli sul fronte della prevenzione dato che entrambi gli studi presentati promettono un miglioramento nella diagnostica precoce specialmente di tumori che, individuati in fasi iniziali, potrebbero essere debellati» precisa il dottor Giancarlo Spinzi responsabile e coordinatore del reparto di Gastroenterologia dell'ospedale di via Dante.
La prima comunicazione è stata illustrata dal dottor Arnaldo Amato, comasco, 37 anni e da 4 medico della stessa unità operativa del Valduce dove è stata condotta la sperimentazione. «L'impiego dell'anidride carbonica o dell'acqua calda, in sostituzione dell'uso tradizionale dell'aria, per insufflare il colon durante la colonscopia, si è rivelato molto positivo in quanto consente ai pazienti di sottoporsi all'esame senza sedazione, avvertendo poco o nessun fastidio» spiega Amato che ha descritto i vantaggi della metodica introdotta e sperimentata da un paio d'anni. La seconda «invenzione» è stata presentata dal dottor Emanuele Rondonotti, 37 anni, di Bergamo, arrivato dal policlinico di Milano all'ospedale di Como un anno e mezzo fa: «gli esiti di uno studio condotto in collaborazione con 17 ospedali della Lombardia, relativo all'impiego della capsula endoscopica - precisa il medico - Si tratta di una piccola "pillola" fornita di telecamera che viene ingoiata dal paziente e che permette di studiare tutto il piccolo intestino». «Fino a pochi anni fa le malattie di questo organo, scarsamente visualizzabili, erano diagnosticate tardivamente, con notevoli problemi per il paziente» continua il ricercatore confermando il notevole passo avanti ottenuto con la nuova metodica che permette la diagnosi delle malattie del piccolo intestino e molto spesso di localizzare le lesioni che vengono quindi raggiunte e curate con uno strumento chiamato enteroscopio. Il pregio delle ricerche che approdano al dibattito scientifico di Chicago è sottolineato anche dalla rigorosa selezione dei lavori: il Comitato Organizzatore Americano seleziona ogni anno solo circa il 10-20% dei numerosissimi lavori provenienti da tutto il mondo e destinati all'attenzione di un ambito di ricerca decisamente d'avanguardia. «I risultati che portiamo in ambito internazionale -tengono a sottolineare Amato e Rondonotti - sono il frutto dell'attività di tutti gli operatori del reparto che quotidianamente collaborano sia sul versante clinico che su quello della ricerca».

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