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L’exenteratio pelvica totale nei pazienti con tumore del retto: 10 anni di esperienza.

Alberto Vannelli1, Michel Zanardo1, Valerio Basilico1, Baldovino Griffa2, Fabrizio Rossi2, Emanuela Filippi3, Maria Duro4, Alberto Martegani5, Fabio Magatti6, Roberto Galdini7, Giulio Capriata2.
1U.O.S. Chirurgia Oncologica Gastroenterologia Ospedale Valduce Como, 2U.O.C. Chirurgia Generale Ospedale Valduce Como, 3Servizio di Anatomia Patologica Ospedale Valduce Como, 4U.O.S. Oncologia ed ematologia Ospedale Valduce Como, 5Servizio di Diagnostica per Immagini Ospedale Valduce Como, 6U.O.S. Ginecologia Ospedale Valduce Como, 7U.O. Urologia Ospedale Moriggia Pelascini – Gravedona (CO)

L’exenteratio pelvica negli anni si è evoluta. Tradizionalmente una resezione multi viscerale nella pelvi comprende l’asportazione totale dei visceri pelvici (vescica, utero nella donna, e retto) con uro e colostomia permanente. Questa procedura definita come exenteratio pelvica totale è stata modificata negli anni dando origine all’exenteratio pelvica posteriore (resezione del retto e nella donna utero e parete posteriore della vagina) ed exenteratio pelvica anteriore (resezione di vescica e nella donna utero). Un’altra variante è l’exenteratio pelvica fino al piano degli elevatori, dove gli organi pelvici sono escissi a livello dei muscoli elevatori, preservando la porzione distale del retto e del diaframma urogenitale. Ulteriori varianti si sono sviluppate in relazione alla capacità di ristabilire la continuità intestinale dopo proctectomia nell’exenteratio pelvica totale o posteriore, così da evitare una colostomia permanente. Con il raffinarsi delle tecniche sono anche state descritte exenteratio pelviche totali senza stoma con anastomosi coloanali o confezionamento di neovescica ortotopica. Allo stesso modo procedure ultraradicali come l’exenteratio pelvica estesa (exenteratio con sacrectomia) sono state descritte. Presso l’ospedale Valduce di Como è attiva dal 2001 l'Unità Operativa di chirurgia oncologica gastroenterologica.

Contestualmente è attivo dal 2000 un data base oncologico. Abbiamo analizzato i dati dal gennaio 2001 al dicembre 2011 e considerato 38 pazienti affetti da tumore del retto sottoposti a trattamento chirurgico di exenteratio pelvica totale. 9 con malattia localmente avanzata e 29 con recidiva pelvica. Il follow-up medio è stato di 43 mesi (range, 1-196). La durata media della chirurgia è stata di 448 minuti (range, 300-670), le perdite medie di sangue sono state di 2,300 ml (range, 750-6,000), e la durata media della degenza di 17 giorni (range, 9-65). La percentuale di complicanze totali maggiori e minori è stata del 34% e 57%, rispettivamente. La mortalità perioperatoria è stata dello 0%. Un resezione radicale è stata possibile nel 77% dei casi, mentre una resezione microscopicamente incompleta (R1) nel 15% dei casi, e una resezione macroscopicamente incompleta (R2) nel 8% dei casi. Il controllo locale a 5 anni per malattia localmente avanzata e per recidiva è stato del 67% e del 9%, rispettivamente. Conclusioni. L’exenteratio pelvica totale si accompagna ad una considerevole morbidità ma il buon controllo locale e l’accettabile sopravvivenza globale, giustificano l’uso di questa tecnica chirurgica estesa nei pazienti con malattia localmente avanzata e nei pazienti con recidiva opportunamente selezionati.

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