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4 ottobre – San Francesco d’Assisi e la Giornata Mondiale degli Animali

La salute dell’uomo, degli animali e del pianeta: un’unica armonia

Il 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco d’Assisi, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale degli Animali, istituita nel 1931 a Firenze.

Non è una semplice ricorrenza religiosa o ambientalista, ma un’occasione per riflettere su una visione integrale della salute: quella che lega l’uomo, gli animali e l’ambiente in un unico sistema di equilibrio vitale.

San Francesco, patrono d’Italia e dell’ecologia, anticipa con la sua intuizione ciò che oggi definiamo One Health, l’approccio globale che unisce medicina umana, veterinaria e scienze ambientali nella prevenzione delle malattie. La festività del 4 ottobre dedicata a San Francesco è stata soppressa con la Legge 54 del 5 marzo 1977: siamo negli "anni di piombo", un periodo di forti tensioni sociali e politiche, dove lo Stato intervenne riducendo le festività per ragioni economiche e per favorire la produttività. La festa era stata introdotta nel 1949, ma la sua soppressione non riguardò solo il 4 ottobre, ma soppresse agli effetti civili anche altre festività come l'Epifania, San Giuseppe e l'Ascensione, spostando alcune ricorrenze in altre date. L'iniziativa di ripristinare la festività è stata recente, e dal 2027 il 4 ottobre tornerà ad essere festa nazionale. 

In un’epoca segnata da pandemie e crisi climatiche, il suo messaggio conserva una forza straordinaria: non può esserci salute dell’uomo senza salute del pianeta.

La medicina moderna, sempre più orientata alla sostenibilità e alla prevenzione, trova in questa giornata un simbolo di continuità tra etica e scienza.

Curare significa anche proteggere, ascoltare, rispettare i limiti della natura. È un atto di responsabilità verso la vita, in tutte le sue forme.

L’opera “San Francesco predica agli uccelli” del pittore Francesco Coppola Castaldo restituisce con semplicità questa verità: l’atto di curare nasce prima di tutto dall’ascolto.

Nel dialogo tra il santo e gli animali c’è la stessa tensione che anima la medicina autentica — quella che non si limita a guarire, ma cerca di comprendere.

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