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Progetto Erone: informare i giovani su paure, dubbi, curiosità sul cancro

Fra poco meno di un mese avrà luogo il nostro annuale incontro, previsto questa volta all’auditorium del collegio Gallio: “oncologia e territorio, il genere non fa la differenza”. Il 20 marzo, alle 17:30, ci troveremo per parlare della sanità del nostro territorio e conoscere le innovazioni in campo oncologico, ma la vera novità saranno i giovani del liceo artistico Melotti di Cantù, con il: “Progetto Erone la coscienza oncologica”. 

La prima esperienza italiana di prevenzione oncologica, dedicata al mondo della scuola. Venerdì scorso si è
svolta al ristorante Enoha di Como la finale del premio, con giovani band del territorio lariano: five quarters, after clap e oblio a garantire il divertimento; una serata al termine della quale abbiamo premiato la selezione delle opere presentate: 6 premi, divisi per figurativo e scultoreo. Non sono opere d’arte, ma il risultato di un progetto scolastico, anche se la risposta di questi ragazzi è stata decisamente superiore alle aspettative: esprimere le proprie sensazioni, paure, dubbi e curiosità sul tumore e sulle ricadute della malattia sulla vita quotidiana del cittadino e dei familiari non è facile, ma i ragazzi hanno colto nel segno.

E’ stata un’emozione fortissima: da anni con la nostra associazione cerchiamo di diffondere il messaggio: “costruire un’idea per istruire una coscienza oncologica” e vedere l’entusiasmo di questi giovani e la capacità di rendere in arte il nostro ideale, mi ha lasciato senza parole. Per questo motivo ho deciso di coinvolgerli, portandoli al nostro convegno: saranno presenti sul palco a raccontare questa esperienza con le loro opere. Al termine della serata abbiamo pensato di invitare tutta la cittadinanza offrendo un buffet in uno spazio espositivo appositamente allestito nel refettorio del collegio, presentando tutte le opere selezionate. Vogliamo permettere alla popolazione di immergersi in un percorso di prevenzione artistica toccando con mano il risultato del nostro lavoro. Ritengo che l’impegno e il sacrifico di questi ragazzi debba essere premiato e mi aspetto che la partecipazione dei comaschi sia il loro migliore premio.

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