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Stili di vita, adesione agli screeninig, diagnosi precoci evitano i tumori

Nei giorni scorsi, si è tenuto a Roma il convegno "ColOn Action! La prevenzione del tumore del colon-retto non può aspettare!", organizzato dal presidente di EuropaColon Italia, il professore Roberto Persiani. Ne parliamo con il chirurgo oncologo Alberto Vannelli, Presidente di Erone Onlus e Primario di chirurgia al Valduce. Un incontro per le istituzioni sanitarie e quanti credono all’importanza della campagne di screening contro il tumore del colon retto. Abbiamo ricordato molte volte il peso sociale di questo tumore: il secondo dopo quello della mammella nella donna e terzo dopo quello del polmone e della prostata nell'uomo. Avendo lavorato per oltre 10 anni all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ho avuto modi di far parte di alcune delle più importanti ricerche per la creazione di nuovi marcatori tumorali per i tumori del colon retto. A distanza di anni la prevenzione, resta l’elemento fondamentale per fare la differenza rispetto ad altri tipi di neoplasie: stili di vita corretti, adesione agli screening oncologici e diagnosi precoce non sono slogan ma strumenti concreti per evitare questa malattia. Eppure troppo spesso ci dimentichiamo dell’immensa fortuna di essere nati e poter vivere in un paese come l’Italia che garantisce un’assistenza sanitaria gratuita e completa. Piace ricordare che l’American College of Physicians: l’organizzazione americana di medici di medicina interna, ha pubblicato le nuove regole per lo screening dei tumori colorettali. I test consigliati comprenderanno test Immunochemico Fecale o il tradizionale sangue occulto nelle feci ad alta sensibilità ogni 2 anni, oppure colonscopia ogni 10 anni, o ancora sigmoidoscopia flessibile ogni 10 anni con aggiunta di test FIT ogni 2 anni, ma non saranno gratuiti, bensì scelti tramite una conversazione fra medico e paziente che tenga conto di costi, benefici, rischio, disponibilità, frequenza e
preferenze personali e interrotti in tutti i cittadini con una speranza di vita inferiore a 10 anni. Ricordiamo quindi che se la salute in italia è un diritto sancito dalla costituzione, deve essere sentita come un dovere etico dal cittadino

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