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L'alcool è una droga a tutti gli effetti eppure spesso il problema viene sottovalutato. Gli effetti dell'alcol che altera il funzionamento del sistema nervoso centrale, crea dipendenza fisica e psichica, assuefazione e disturbi comportamentali (riscontrabili sul piano individuale e sociale) sono tristemente noti e purtroppo sottovalutati dalla convinzione che il bere non è legato alla dipendenza come per le altre droghe. Da decenni numerosi indizi epidemiologici hanno suggerito un legame fra il consumo di alcol e il rischio di alcuni tumori quali stomaco, esofago, fegato, e perfino seno e colon. Soltanto nel 2005 uno studio, pubblicato sul "Cancer", ha proposto un modello sperimentale per dimostrare che l'alcol alimenta la produzione di un fattore di crescita che stimola lo sviluppo dei vasi sanguigni nei tumori: VEGF (fattore di crescita vascolare endoteliale).

Recentemente a dare credito alla correlazione tra alcol e tumori è giunto uno studio pubblicato sulla rivista Oral Oncology. Il lavoro ha posto l'attenzione sui tumori del cavo orale. Il monito ai forti bevitori - contro
malattie che in Italia fanno registrare oltre 5 mila nuovi casi all'anno, con circa 2 mila morti fra gli uomini e 700 tra le donne, e numeri 'record' al Nord Est - prende in considerazione tutti i dati disponibili sul tema in Europa, Asia e America.

Bere 4 o più bicchieri al giorno di vino, birra o superalcolici moltiplica di 7 volte il rischio di tumori alla faringe e quintuplica la probabilità di cancro del cavo orale. La ricerca ha passato in rassegna 31 studi epidemiologici per un totale di 12.083 casi, ed è firmata da Federica Turati e colleghi presso il Dipartimento di epidemiologia dell'Istituto farmacologico Mario Negri di Milano, il Dipartimento di medicina del lavoro dell'università Statale meneghina, il Dipartimento di statistica dell'università di Milano-Bicocca, la Irac (International Agency for Research on Cancer) e la Mount Sinai School of Medicine di New York. Fra le localizzazioni tumorali considerate (lingua, orofaringe e ipofaringe) l'alcol risulta particolarmente associato al tumore dell'ipofaringe, dove il contatto con gli epiteli della mucosa orale è più prolungato.

"Il punto di forza di questo studio - spiega Turati in una nota - sta nell'aver incluso tutti gli studi pubblicati sull'argomento nel mondo e di averli analizzati in modo sistematico e trasparente, ottenendo in tal modo stime di rischio basate su una casistica di dimensioni uniche. Ciò ha reso possibile l'analisi dettagliata di sottogruppi di soggetti". Insieme all'alcol, anche il fumo è un fattore di rischio per i tumori del cavo orale. E i numeri di queste malattie nelle regioni del Nord Est, ipotizzano gli esperti, sono probabilmente legati a "un passato di elevato consumo di alcol e tabacco".

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