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In Italia ogni anno si registrano 13.500 nuovi casi, di tumore al pancreas. Nelle donne oltre i 70 anni è tra i cinque tumori più frequenti. L’andamento temporale dell’incidenza di questa neoplasia, è in crescita tra gli uomini. La mortalità è ancora molto alta sebbene la sopravvivenza a 5 anni in Italia sia superiore rispetto al resto dell'Europa.
Mai come in questo tumore, la diagnosi precoce risulta fondamentale.
Per questo, avere a disposizione un nuovo marcatore per la diagnosi precoce nei tumore del pancreas, è la speranza di tutti gli oncologi.
Uno studio pubblicato su Science Translational Medicine, condotto dalla Perelman School of Medicine della University of Pennsylvania, sembra fornire una speranza in tal senso: si tratta di una particolare proteina, la trombospondina-2, il cui acronimo è THBS2, utilizzata su 746 campioni plasmatici provenineti da pazienti affetti da tumore.
I livelli plasmatici di THBS2, insieme a quelli del CA 19-9, ‘classico’ biomarcatore che però risulta positivo solo nelle fasi avanzate, si sono dimostrati accurati nell’individuazione di una neoplasia pancreatica.
Bisognerà ovviamente aspettare nuovi e più approfonditi studi, ma sicuramente è un importante passe avanti nella cura di questa malattia

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