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Definire cosa sia un tumore non è facile. Anche se esistono eventi comuni di partenza (alterazione della sequenza del DNA), non si può parlare di un'unica malattia, ma di diversi tipi, con cause distinte, che colpiscono organi e tessuti differenti, che richiedono quindi esami diagnostici e soluzioni terapeutiche particolari.
Alcuni fenomeni ambientali senza alterare la sequenza del DNA, presente in tutte le cellule del nostro organismo, sono in grado di determinare trasformazioni tumorali. Il nostro fenotipo (quello che siamo fisicamente e nelle nostre capacità, funzioni e comportamenti) anche se deriva principalmente dal nostro programma genetico è determinato da fattori che "lasciano il segno": determinano cambiamenti.
L'epigeneteica è lo studio dei fattori che determinano cambiamenti stabili ed ereditari ma reversibili, nell’espressione dei geni senza cambiamenti della sequenza originale del DNA.
Se è vero che Ian Tannock del Princess Margaret a Toronto, in Canada, ha dimostrato che i tumori crescono lentamente e il tempo di raddoppio è lo stesso per ogni tumore, è altresì vero che la conoscenza delle cause insieme alla prevenzione primaria, rappresentano il primo strumento per un’adeguata strategia di controllo dei tumori.
In particolare la cancerogenesi ambientale e professionale rappresenta un’importante settore del’oncologia. Nei paesi industrializzati, così come in quelli in via di sviluppo, l’impatto delle scelte industriali e delle tecnologie sta modificando fortemente la nostra vita. Questo dato è tanto più vero se si pensa all’aumento di incidenza dei tumori. La conoscenza delle cause e la prevenzione primaria, rappresentano quindi il primo strumento per un’adeguata strategia di controllo dei tumori.

I recenti studi di epigenetica, condotti presso l’Area di Medicina molecolare, dell'Ospedale Regina Elena di Roma hanno confermato che alterazioni epigenetiche, inducono cambiamenti nella struttura del DNA, anche in assenza di altre modificazioni della sequenza del DNA, influenzando profondamente la funzione stessa del Dna.

Questi fenomeni non intervengono direttamente sulla sequenza del DNA (cioè sulla successione di basi che lo compongono), ma sulla forma che acquisisce nella cellula grazie anche alla combinazione con specifiche proteine, che consentono al DNA stesso di essere mantenuto intatto nel nucleo della cellula, e all'occorenza di essere trascritto o replicato fedelmente.

In pratica è come se avessimo segnali stradali invertiti che portano a destinazioni errate. Questi difetti conducono alla mancata espressione di geni coinvolti nel controllo della proliferazione tumorale, come il gene Rb nel retinoblastoma, il gene p16 nel melanoma o il gene Vhl nei carcinomi renali. Un’altra mutazione, questa volta a carico di un enzima del metabolismo glucidico, isocitrato deidrogenasi, gliomi conduce alla produzione di una sostanze, in grado di alterare la regolazione epigenetica in queste cellule e contribuire in questo modo alla trasformazione tumorale.

Anche in numerose forme di leucemie si riscontrano alterazioni epigenetiche che conducono a una inibizione di importanti regolatori della crescita cellulare. In altri casi invece, come osservato, alterazioni epigenetiche producono l’effetto opposto, riducendo il controllo di geni che accelerano la proliferazione come HRAS o la Ciclina D2. Ulteriori studi hanno inoltre confermato la presenza di alterazioni epigenetiche nella tiroide.

Di recente è stato poi dimostrato come fattori ambientali come il fumo da sigaretta o determinati tipi di dieta sono in grado di modulare le modificazioni epigenetiche, supportando ulteriormente l’ipotesi che un corretto stile di vita possa svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione delle tumori. Il recente sviluppo di tecnologie di nuova generazione ci consente di poter identificare lungo tutto il genoma umano modificazioni epigenetiche aberranti, riuscendo così ad attribuire a specifiche variazioni dell’organizzazione cromatinica le cause della trasformazione tumorale.

La possibilità di identificare su ogni singolo individuo non solo le mutazioni geniche presenti nelle cellule tumorali, ma anche le alterazioni epigenetiche consentirà nel prossimo futuro di poter effettuare diagnosi e terapie ad personam con una maggiore possibilità di guarigione.

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